martedì 12 aprile 2016

L'amore non è nulla


L'amore non è nulla. Nulla di diverso da te, dal tuo corpo,dal tuo spirito. Nulla di riconoscibile.
Tu ami quanto sei, ami come sei. 

L'amore non si canta, non si scrive, non si pensa.
L’amore che provi devi coglierlo come di sorpresa, un giorno un istante, in un fremito quando la persona che ami sta per andarsene, un giorno un istante, in una stretta quando incontri per caso i suoi occhi, in un accenno di sorriso quando cogli qualcosa di lei che tu solo conosci,un giorno un istante, nel calore familiare che ha la sua pelle. 

Un giorno un istante. E ancora un giorno e ancora un istante. E per infiniti giorni, infiniti istanti.

E’ un fiotto di sangue alla testa, una stretta al ventre, una dolcezza al cuore. 
E’ lo scarto doloroso tra l'istinto di protezione dell'altro da ogni cosa, anche da te stesso, e la consapevolezza di non poterlo fare, soprattutto non da te stesso. 

Devi conoscerlo l’ amore che sai provare. Bene come la linea delle sue sopracciglia, la curva del naso, lo spessore degli occhi, l’incavo di un fianco. Conoscerlo così profondamente, così oscuramente, da non poterlo dire neppure a te stesso. 

Sarà l’altro a sussurrartelo, un giorno una notte. Te lo sussurrerà, mandando la tua pelle a soffiartelo, i tuoi occhi a mostrartelo,le tue mani a spiegartelo, la tua bocca a insegnartelo, perché il suo amore ti conosce meglio di te stesso e lui è il mandante del tuo corpo. 

Sarà l’altro a dirtelo, che ha toccato il tuo fondo con la sua carne viva, con tutti i suoi sensi, come tu non ci potrai arrivare mai. E lui solo saprà quanto puoi essere profondo.

Amore, non fare l’errore di credere di poterlo catturare tra le due mani chiuse. Naviga libero nella tua anima, si protegge in porti,insenature e si infila nelle tempeste, ammaina e affonda, risale la spuma come se volasse, poi si riabbatte nella calma di un mare infinito, che gli riserva infiniti gioghi e infiniti gorghi. 

Amore è una fessura, uno sciame di attimi che volano via furiosi, amore è lo stupore di provarlo, è odio, contraddizione di te e dell’altro, amore è il sapore di un fiato e sapere di non potersene privare. 

E non è nulla di tutto questo. 
Perché l’amore non esiste. Non galleggia nell’aria, non riempie lo spazio, non si narra, non si trattiene. 
L’amore non esiste all’infuori di te.

E se l’amore non c’è, però ci sei tu con i tuoi sensi e le tue prove,le tue parole, le tue incostanze, le tue indecisioni, le contrazioni del tuo corpo,i vuoti e i pieni del tuo animo, il tuo coraggio da donare. 

L’amore non ha materia, sei tu la sua materia.
E ci sono tutti gli altri che esistono, e sono la materia del loro amore e sono la propria materia.
E allora, non capisci?, il mondo è un accostarsi di materie, di amori di carne e di animi infiniti. 
Non desiderare l’amore. Desidera gli uomini, la interminabile commovente profonda materia dei loro cuori.

lunedì 11 aprile 2016

La posta del cuore di George R. R. Martin

Stavo pensando che uno dei migliori paradigmi dei rapporti uomo donna l'ha dato, forse inconsapevolmente, l'ultima persona sulla faccia della terra cui chiedereste consiglio sull'argomento: George Martin (per chi ancora lo ignorasse, autore de Il trono di spade).

La pessima rappresentazione della donna nei suoi libri, che per lo più è incestuosa, stuprata o prostituta, e il sadismo con cui uccide, mutila o deturpa gli esseri umani nella sua opera denotano quantomeno una natura antisociale: comunque sia l'ultimo cui chiederesti consiglio sui tuoi rapporti di coppia. Eppure secondo me, seppur involontariamente o per illuminazione trascendente, Martin ha perfettamente rappresentato la dinamica dei rapporti uomo-donna e precisamente in questa frase: You know nothing, Jon Snow.
Tu non sai niente, Jon Snow.

La frase in questione è pronunciata da Ygritte, una bella, forte, indipendente donna barbara che si innamora di Jon Snow, ragazzino altamente ambizioso, uno che sa sempre cosa va fatto e cosa no, votatosi a una sorta di ordine di soldati monastici a guardia di una barriera che divide il mondo civile dal mondo dei barbari per evitare che sconfinino dal Messico negli Stati Uniti, no, perdonate, dalle terre dei barbari alla terra del nord.

Il ragazzo in questione, che in futuro farà carriera in particolare a seguito di una vittoria sui barbari dove, come effetto collaterale, ha trovato la morte anche Ygritte (vicenda abbastanza esemplificativa, quasi simbolica anche questa), quando conosce la ragazza è infiltrato tra i barbari e finge di essere passato dalla loro parte, i due vivono una fantastica, esotica, storia d'amore invernale.

Tutto apposto, se non fosse che Ygritte insiste a voler parlare e su ogni cosa hanno uno scontro di pareri opposti. Di qui la frase ripetuta ossessivamente, almeno 10 volte in 20 pagine di storia d'amore: You know nothing, Jon Snow.

Pensata dall'autore probabilmente come una specie di "tu pensi che io sia una selvaggia" alla Pochaontas rivolta a John Smith (curiosa omonimia del personaggio maschile), a voler dire tu vieni da un modo civilizzato, credi che noi siamo incolti e arretrati e invece siamo solo diversi, in realtà Martin non sa che ha un significato ben più universale e profondo.

You know nothing, Jon Snow è il rapporto tra uomo e donna. E in particolar modo, ogni volta che un uomo crede di avere una chiara visione del mondo, una solida comprensione di qualcosa, che non gli sfugga niente, che non via siano zone d'ombra o possibili altre implicazioni o interpretazioni, riguardo alla propria compagna ma anche a tutto il resto, solitamente invece gli sta sfuggendo proprio tutto e se non tutto un risvolto essenziale.

You  know nothing dovrebbe essere la risposta di tutte le donne ai propri uomini che credono di averle comprese perfettamente o di sapere bene come gestire un rapporto o una situazione senza ascoltarle o senza uscire dal loro mondo noto.
You know nothing, la risposta, ripetuto all'infinito fino a entrargli nel cervello.
Purtroppo solitamente, con meno stile, è un esaurimento nervoso e un vaffanculo.