martedì 21 giugno 2016

Lettera d'amore in 23 canzoni



Volevo scriverti una lettera che ti desse l'idea di quel continuo accadere dentro di me che da qualche anno a questa parte è smosso da te. Volevo scriverti una lettera che desse l'idea della fluidità, della varietà, della mutevolezza dei sentimenti che si incontrano ai pensieri e dei pensieri che intercettano i sentimenti. Ho pensato che solo la musica poteva farlo davvero bene. Che solo la musica ha quel flusso unitario e sciolto e diverso ma legato che hanno i sentimenti e che dovrebbero avere i pensieri sui sentimenti. Allora ti ho scritto una lettera per canzoni, perchè ti diano un'idea quanto più reale possibile dei miei sentimenti e ti raccontino in quale corrente tu ti sia venuto a bagnare.

1) TAKE ME HOME, COUNTRY ROADS – John Denver

E’ la colonna sonora di un film animato dello Studio Ghibli che mi è molto caro: I sospiri del mio cuore. Mi ci riconosco e ci riconosco anche te. E’ una bella storia di un amore puro tra due persone pure ancora in crescita. Lei è una ragazzina di tredici anni che vuole diventare una scrittrice, la testa persa nel mondo della sua immaginazione, piena di dubbi e critiche su sé stessa, angosciata e paralizzata dai suoi desideri e le sue paure, ma anche divertente e allegra. Lui è un suo coetaneo, compagno di scuola, l’ha notata, si è innamorato della sua diversità e della sua stranezza, ma anche di quella strana complementarietà che li rende compatibili, lui così solido e tranquillo. Ha letto tutti i libri che lei leggeva in biblioteca per farsi notare da lei, ma soprattutto per cercare di capirla. Lei all’inizio lo odia: lui la fa arrabbiare, non lo capisce. Eppure è attratta da qualcosa che lui ha e lei, invece, sa di non  avere, anche se ancora non sa cos’è. Lo ritiene arrogante, borioso, sicuro di sé. Poi, poco a poco, scopre la sua insicurezza ed è questa che la colpisce più di ogni cosa. E scopre, finalmente, cos’è che lui aveva e che lei invece non ha: la forza di costruire qualcosa, di prendersene cura, giorno per giorno, di farla crescere. E, infatti, lui costruisce violini, vuole andare in Italia a imparare a fare il liutaio e, come lei sa che i suoi tentativi di scrittura sono pietre grezze tutte da levigare, lui sa che i suoi violini sono tutt’altro che perfetti. Ma mentre lei si affligge del fatto di non riuscire a creare qualcosa che la soddisfi e si ritiene incapace, lui crede nel migliorare e nel migliorarsi e cerca la strada per farlo. Mi ricorda la tua frase, che dicevi sempre quando ti lodavo per qualcosa o qualcosa ti riusciva bene: Si può sempre migliorare. E lui, infine, riesce a convincere i suoi a mandarlo a studiare in Italia e lei, mentre lui è via, prima si abbatte ma poi si dedica anima e corpo a riuscire a finire un romanzo, perché vuole imparare la forza e la pazienza di lui. E ce la fa e non è affatto perfetto, ma è lì, frutto del suo lavoro e della sua dedizione. E poi lui torna e lei è serena perché, con il suo esempio davanti agli occhi, ha iniziato a fare come lui: semplicemente avere fiducia nella vita. Credere di potercela fare a migliorare, a crescere, nonostante gli ostacoli, e intanto godersi il tempo impiegato a farlo.

2) SUSANNE – Fabrizio De Andrè/Leonard Cohen

Ho sempre voluto essere la Susanne di qualcuno. Ho pensato che forse sono la tua. 

3) LONG LONG JOURNEY – Enya 

Enya è il mio psicofarmaco naturale. Mi ristabilisce uno stato di tranquillità e quasi di contemplazione. Mi cade addosso come una doccia calda rilassante. Me la sento nel petto. Questa canzone in particolare mi ricorda che la strada è lunga nei periodi bui e difficili ma che ti devi ripetere di andare avanti perché non si può mai smettere di andare avanti anche al buio. E questo, in mezzo al disastro, ha una sua certa bellezza.

4) WHILE MY GUITAR GENTLY WEEPS – The Beatles

I Beatles erano innovatori, erano geni, erano venerati, erano dei. Questa canzone mi ricorda che erano uomini. E il più umano di loro era George Harrison che scriveva canzoni per chi di loro perdeva la bussola. E suonava la sua tristezza e la sua disperazione per il prezzo del successo planetario su quattro poveri esseri umani che li stritolava. Mi fa pensare che qualcuno può. Qualcuno può rimanere umano quali che siano le circostanze. La ascolto nei miei momenti tristi o depressi, mi sento capita e mi sento di capirlo quando l’ha scritta. 

5) LOVE IS HERE TO STAY – Louis Armstrong/Ella Fitzgerald

Questa canzone mi dà serenità e allegria. Il modo incredibile in cui si combinano perfettamente le due voci di Armstrong e Fitzgerald: l’una roca, che raspa, un rotolare di ciottoli e ghiaietto; l’altra liscia come l’acqua, liquida, levigata. Acqua sul brecciolino. Una combinazione sorprendentemente perfetta. 

6) ROMEO AND JULIET – Dire Straits

La canzone dei miei struggimenti romantici. Scoperta nel viaggio studio a Malta nel 2009. Mi ricorda una notte di delusione in cui mi struggevo, mangiavo i cioccolatini, e mi struggevo ancora, ascoltando questa canzone a ripetizione. Adolescenza spinta. A 21 anni. 

7) THE MOON SONG – Karen O

Contrariamente a quasi tutte le altre, è una acquisizione recente. La nostra prima estate da quando ci eravamo messi insieme. Io e l’amore, il mio, il nostro. Io che non capivo l’amore. E poi questo film, Her. Non è il film l’importante, ma lì, in una scena secondaria, leggono una lettera, neanche la più famosa, una di quelle che gli altri dimenticano. Era per un anniversario di cinquant’anni di matrimonio. Te l’ho scritta tante volte. Inizia con “Continuerai a raccontarmi” e finisce con “ E’ bello vedere il mondo come lo vedi tu”. Ho capito che quella lettera era il nostro amore. Era l’amore che mi stavi offrendo, tra tutti i milioni di tipi di amore che esistono nel mondo. E ho capito che io quell’amore lo volevo, che amavo essere amata in questo modo, che mi scioglieva il cuore, che tu mi stavi sciogliendo il cuore, che era ben annodato. 

8) LA CURA – Franco Battiato 

Non amo Battiato. Così incredibilmente cervellotico e così serioso da scadermi nel ridicolo. Non riesco a prenderlo sul serio perché si prende troppo sul serio. E’ il cugino Collins di Orgoglio e pregiudizio. Ma questa canzone, per quanto fitta di battiatismi, mi ha parlato con verità. Il desiderio di prendersi cura di un altro uomo è uno dei sentimenti più belli e commoventi. Forse il senso più alto dell’amore. Perché per prenderti cura di una persona, nel modo giusto, quella persona la devi capire, pienamente e profondamente. E questo è uno dei più grandi atti d’amore che si possano fare. 

9) HUMAN ORCHESTRA – Colonna sonora del film Bright Star

E’ tutto il lato fragile dell’esistenza. Bellissimo, delicato e struggente. E quindi avvolto da tristezza. L’estrema bellezza è estremamente fragile. Io vorrei insegnarti la fragilità di alcune persone, bella e triste. Persone che sembrano deboli o perse o incapaci, perdenti. Sono le persone-fiori, così brevi e splendide, che ti riempiono di stupore e di incredibile malinconia insieme. 

10) SO LONG, MARIANNE – Leonard Cohen

Questa è la canzone che mi ricorda tutte le persone-zingare che sono entrate nel mio cuore, una volta, dalla finestra, e mi hanno stupita e conquistata. Sono delle persone che ho amato di passaggio, ma che non avevo la capacità di trattenere, perché si presentavano già zingare e nomadi nella mia esistenza. Mi hanno incantato con le loro nature e le loro storie, io ho aperto loro la finestra e le ho fatte entrare, le ho dato un pasto caldo, ho dato loro affetto, mi sono presa cura di loro se erano ferite, ho giocato con loro. Ma la finestra era aperta, potevano sempre fuggire via e, ad un certo punto, tutte l’hanno fatto. Amo queste persone affamate e irrequiete, ma non riesco a sfamarle. Forse nessuno può, neppure loro stesse. Le prime volte ho tentato di tenere chiusa la finestra, ma soffrivano, si agitavano, diventavano feroci, la rompevano e scappavano. Allora ho imparato a tenerla aperta e lasciarle andare. Possono tornare, ogni volta che vogliono, il mio fuoco sarà sempre caldo anche per loro.

11) SE TI TAGLIASSERO A PEZZETTI – Fabrizio De Andrè

La canzone di De Andrè in cui mi ritrovo di più. Un giorno qualcuno mi dedicò questo verso: Adesso aspetterò domani per avere nostalgia, Signora Libertà Signorina Fantasia. Così preziosa come il vino, così gratis come la tristezza. Con la tua nuvola di dubbi e di bellezza”. Ci ho visto dentro tutta la mia vita. Ci ho visto dentro tutta me. Mi accompagna nell’animo da sempre. 

12) WAIT – Alexi Murdoch

Un’altra canzone sentita in un film. Uno di quelli che amo di più: American life. Questa canzone mi è cara perché canta qualcosa di fondamentale per me: una persona, qualunque di noi, può perdersi per la strada, può arrancare, può essere in ritardo, può intrecciarsi nella sua testa, può ingabbiarsi nella paura, però ha bisogno – ha sempre bisogno – che chi la ama, chiunque la ami, stia lì ad aspettarla mentre lotta, cade, si districa da tutto questo. E lo chiede sempre. Anche se di fatto non lo sa, anche se sembra che non lo voglia o che ti respinga o che ne possa fare a meno. Tutti hanno bisogno di un viso in cima alla scala, in fondo al tunnel, che ti guardi con amore e dica: “Io sono qui, ad aspettarti. Io ti amo, so che ce la farai. Vieni da me. Ti aspetto”.

13) PERFECT DAY – Lou Reed

Lou Reed è una delle voci più belle e sensuali di sempre. Sensuali perché vibra di promesse ai tuoi sensi, ti solletica l’udito, ti ispira il tatto. Questa canzone ha l’atmosfera di quei giorni che sono perfetti con poco, non dovevano neanche esserlo, sono improvvisati, rubati, eppure d’un tratto scopri che sono stati perfetti proprio per questo: perché non avevano avuto bisogno di preparativi, di aspettative, di motivazioni. Sono capitati, così materiali e inattesi, da non darti il tempo o la scusa di non goderteli.

14) I’VE JUST SEEN A FACE – The Beatles

Questa canzone batte il tempo del mio cuore quando è felice. E’ il suono che fa la mia eccitazione di vita e d’amore. E’ quando il cuore va a palla e sembra che la vita sia un gioco meraviglioso e che tu non ti annoieresti mai a giocarlo in questo modo. 

15) PLEASE PLEASE PLEASE LET ME GET WHAT I WANT – The Smiths

Questa canzone, invece, è la canzone della mia disperazione. In particolare quella legata a qualcosa che il mio cuore e il mio corpo desiderano ma che non possono avere. Per me è catartica, è come il canto della fenice: il mio dolore che si trasforma in questa canzone e vola via. I giorni successivi a quelli in cui mi sono dichiarata ad un ragazzo che ho desiderato per molti anni e lui mi ha respinta, l’ho sentita ogni giorno, per ore. E giorno dopo giorno si è portata via un po’ del mio dolore. Mi ha ripulita. Ne sono uscita forte. 

16) ONLY TIME – Enya

Only time è una voce lontanissima, eterna, infinita. E’ la voce della madre del mondo che ti conforta e ti consola e dice al tuo cuore: “Stai calmo. Nessuno può sapere cosa succederà prima che succeda. Solo il tempo chiarisce, solo il tempo lenisce. Tu stai vivendo la vita di uomo come miliardi dei miei figli, tuoi fratelli, prima di te. E, capisci, per certe cose l’unica legge è quella del tempo. Il tempo ti chiarirà tutto, il tempo ti curerà. Resisti”.

17) FAMOUS BLUE RAINCOAT – Leonard Cohen

Cohen più che fare canzoni racconta storie, meravigliosamente. Il tono di questa mi incanta, perché quando qualcuno riesce a trasmettere con poche parole e note e modulazioni della voce una tale intensità e complessità di sentimenti a me pare un miracolo. Lui racconta la storia di un amore e di un tradimento, ma non quelli che si potrebbero pensare. Cohen scrive una lettera in musica a un suo amico, si rivolge direttamente a lui: “la mia donna, Jane – dice Cohen – se ne è andata a vivere  con te, uno dei miei più cari amici, ma ora è tornata da me, svuotata”. Dal suo tono, da quello che dice, si capisce che Cohen è rimasto ferito, eppure non odia l’amico, non lo riesce ad odiare. Questo suo amico è una di quelle persone belle e fragili, di cui ti parlavo prima. Quasi sicuramente votato all’autodistruzione. Cohen  gli scrive per dirgli: “dovrei odiarti, eppure non ti odio. Anzi il mio cuore è ancora colmo di amore per te, non ti è indifferente. Vuole sapere come stai, se te la passi così male come dicono, se ti sei disintossicato, se l’abbandono di Jane ti ha buttato nella depressione”. Questa è la storia di un amore tra due esseri umani, che si può chiamare amicizia. Ed è l’estremo tentativo di un uomo di salvare l’altro incapace di aiutarsi da solo. Gli dice: “torna. Ti salviamo noi. Non importa che sia Jane o sia io. Torna. Tu hai qualcuno. Non abbandonarti”. Non è solo perdono, è oltre, è di più: è cura. Prendersi cura. Cosa che si fa per amore, sempre a discapito di un po’ di sé stesso.

18) TOWARDS THE SUN – Alexi Murdoch

 E’ la canzone del viaggio, del distacco. La chitarra di sottofondo macina Km, mentre la voce sale alto oltre tutti i panorami e vicino al cielo e al sole. Come quando si guida da soli e gli occhi sono incollati fuori, i piedi premono i pedali, ma la mente viaggia, fa un giro intorno al sole, e ritorna. 

19) TEMA D’AMORE – Ennio Morricone

Questa musica ha la tua dolcezza piana e delicata. Quella che ti fa sorridere agli angoli della bocca e sfiorarmi con la punta delle dita. Ma che poi gonfia. Diventa potente, travolgente. E quando ne sorprendo la fermezza e la forza penso sempre quanto possa essere stupefacente la coesistenza in te di entrambe. 

20) HEY THAT’S NO WAY TO SAY GOODBYE – Leonard Cohen

La mia canzone delle separazioni. Tutti gli amori a distanza hanno il suono di questa canzone. C’è amore, c’è desiderio, c’è intimità, c’è benedizione, c’è nostalgia, familiarità, consolazione. Mi risuona dentro ogni volta che parti. 

21) CANZONE – Lucio Dalla

E’ la mia canzone d’amore preferita. Non è particolarmente romantica e per nulla sdolcinata. Per me l’amore è così: è allegro, passionale, libero, un po’ pazzo. E’ felicità, contemplazione, sensualità. E’ “lo stare nudi in mezzo a un campo a sentirsi addosso il vento”; è l’istinto del desiderio del “potrei amarti anche qua: nel cesso di una discoteca o sopra il tavolo di un bar”; è “i miei occhi dai tuoi occhi non li staccherei mai, adesso anzi me li mangio tanto tu non lo sai”. Questi ultimi versi mi ricordano sempre te: hai degli occhi incredibili, bellissimi, i tuoi occhi dicono tutto, sono fermi e limpidi ma anche caldi. Io credo che prima di tutto mi sono innamorata di quello che dicevano i tuoi occhi.

22) JE VAIS T’AIMER – Louane 

Mi ricorda un momento particolarmente bello con te. Era un tempo della nostra storia in cui ci allontanavamo, ci avvicinavamo, ci riallontanavamo. Continuamente. E io cercavo affannosamente qualcosa che ci accomunasse, che ci tenesse vicini. Quando andammo a vedere questo film, La famiglia Belier, ci piacque. Eravamo di nuovo molto vicini e questa canzone cantava con la voce del mio amore per te. Con l’intensità che sapevo aveva il tuo. Anche se spesso non lo capivamo e non ci capivamo. Ce la siamo poi dedicata a vicenda molte volte. 

23) VIOLIN-CONCERTO OP. 35 – Tchaicovskij

E’ il concerto di musica classica che più amo in assoluto. E’ indescrivibile l’effetto che mi fa: mi esalta, mi scioglie, mi rende nostalgica, languida. E’ la musica che più si avvicina a un orgasmo di donna, prima sottile e piano, poi teso fino all’esplosione.



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