sabato 12 settembre 2015

Favole del buon risveglio

Mia cara bimba,
Io non voglio raccontarti storie per farti dormire.
 Scoprirai che, nella vita, è molto facile addormentarsi. Dormirai dopo grandi gioie e dopo enormi dolori, dormirai se la tua vita è perfetta, dormirai se la tua esistenza va a rotoli. Dormirai nel tuo letto e in cento altri letti stranieri, sconosciuti, comodi, scomodi, troppo duri, troppo morbidi, sottili, bitorzoluti, troppo pieni o insostenibilmente vuoti. Dormirai nel pieno silenzio primordiale, dormirai anche nel caos più totale. Ti addormenterai nei suoni della natura, tra le braccia di tua madre, sul petto di tuo padre, aggrappata alla mia schiena, con la testa sul tavolo della cena. Dormirai in movimento mentre sarai trasportata da un posto all’altro, dormirai in cielo mentre l’aereo affonda nelle nuvole. Dormirai se il mondo starà tranquillo, ma dovrai dormire anche tra guerre e terremoti.
Dormirai bene, male, beatamente, a singhiozzi. Ti addormenterai piangendo disperatamente o dopo una lunghissima risata.
Avrai lunghe notti buie e serene, oppure popolate di personaggi strani creati dalla tua mente.
Nel sonno farai cose incredibili che poi non ricorderai, cercherai di parlare, cantare, ballare, penserai di cadere, morire, precipitare, mentre il tuo corpo sarà sempre lì, al sicuro tra le coperte.
No, bimba mia, non voglio raccontarti favole della buona notte. La vita intera è una favola che ti accompagna ad una buona notte.
Io voglio raccontarti storie di un buon risveglio.
Voglio essere lì ogni mattina, quando aprirai gli occhi, a raccontarti che cose incredibili e sorprendenti può riservarti un giorno di esistenza.
Io voglio che la tua mente, il tuo cuore e il tuo animo siano pronti e aperti a un giorno nuovo e a quello che la vita gli avrà riservato. Perché la vita mette ogni giorno qualcosa in serbo per noi e sta solo a te decidere se prenderla o meno.
E allora, ascolta ogni mattina qualcosa, un pensiero, una parola, che ti dischiuda al giorno che ti si stende davanti. Ascolta come una giornata, se battuta piano, con un colpetto, sia esso una parola, una frase, una storia, possa risuonare o risplendere, come un tuorlo di luce, un seme di racconto, un rintocco di nota, addormentati dentro un guscio sottile, liscio e opaco.
Ascolta come in un’esistenza umana sono contenute in bozzolo infinite possibilità e, se non potrai averle tutte, almeno potrai conoscerne tante, potrai scoprire quanto l’essere umano si è ingegnato a modellare questa materia informe e riottosa che è la vita, facendone le cose più impensabili e strabilianti.
E scoprirai che anche tu potrai fare tutto questo, potrai cambiare la tua vita, manipolarla, colorarla, popolarla, portarla in giro per il mondo, condividerla, raccontarla. Oppure potrai non farne niente, prendendola così com’è, restando a guardare dove porta questo fiume, ma allora potrai osservarla a pieni occhi, comprenderla a mente aperta, non farti sfuggire nessun suono, nessun colore, non farti sfuggire, cosa ancora più difficile, nessun altro eccezionale essere umano, godere di tutto quello che esiste e che è esistito, che è stato creato o disfatto. Essere curiosa della goccia di pioggia e del campanile di una chiesa, trattenere il respiro di fronte ad un’alba o piangere davanti a un dipinto, far danzare l’anima al suono di una musica, far canticchiare il cuore al tocco del sole del mattino.
Voglio raccontarti queste storie perché nulla si perda della straordinarietà dei tuoi giorni, perché tu non dia per scontato neppure un fiato umano o il faticoso trasporto di una briciola della formica al suo formicaio.
Non mi importa quello che farai da adulta, non mi importa se amerai il tuo lavoro, se girerai il mondo, se sarai bella o ammirata, io voglio solo che il tuo cuore sia sempre aperto e coraggioso, nulla ti deve far paura, neanche la paura, devi conoscere il tuo animo e il tuo corpo e sapere che non li conoscerai mai abbastanza, devi sapere, anzi aspettarti, che fallirai, fallirai molte volte, ma questo non ti deve preoccupare. Tu puoi sempre riprovare o ricominciare daccapo.
Non giudicarti. Non essere arrogante o superba, ma non essere nemmeno il nemico di te stessa.
Esplora la tua vita, imbocca tante strade e lasciale pure se non ti soddisfano, se invece trovi una strada che ti piace, percorrila, vai sempre avanti e vedi dove porta. Se è una strada chiusa, almeno lo avrai scoperto da sola e avrai fatto tesoro del cammino.
E guarda sempre gli altri uomini, no, non per prenderne esempio, anche quello, se trovi qualcuno che ti ispiri veramente, ma tenendo sempre ben presente che ogni esistenza umana è irriducibilmente diversa e che tu non potrai mai diventare un altro né un altro lo potrai totalmente comprendere. Guarda gli uomini per conoscerli.
Condanna le azioni cattive e allontanati da chi le compie, rallegrati delle azioni buone e loda chi le fa. Ma non giudicare mai gli altri uomini, vivere la vita è una faccenda veramente complicata ed è facile sbagliare, è facile anche perdersi, e, a volte, recuperarsi.
Cerca di non disprezzare mai nessuno, specie se è oggetto di disprezzo generale. Interrogati sempre su quel che ha fatto e se vale la tua critica.
E, d’altra parte, non farti affascinare da qualcuno solo perché oggetto di apprezzamento universale, guardalo sempre nell’intimità dei rapporti umani. Immaginatelo mentre parla col droghiere o con la cameriera, mentre mette a letto i figli o chiacchiera con la moglie. Anche quelli tra gli uomini che fanno le cose più eccezionali sono fatti come te e si ritrovano a dover affrontare le stesse situazioni della vita, sono felici se sazi, sono irritabili se costipati, hanno parenti rompiscatole e sono tristi se il figlio quel giorno non gli rivolge la parola.
Cerca sempre l’umanità negli altri uomini, non ti arrestare al “professore”, “politico”, “scrittore”, “artista”, ma va a cercare l’uomo e vedi un po’ com’è. Avrai sorprese eccezionali: scoprirai che esseri meschini o abietti hanno creato opere di una bellezza e di una purezza struggenti e troverai un animo enorme e una mente socratica in un macellaio o in un bidello.
Gli uomini non sono mai un blocco unitario da poter bollare o schedare.
Ti diranno: quello è cattivo perché è andato in galera, quello è un pervertito perché ama uno del suo stesso sesso, quello è pericoloso perché è nero. Non credere mai a queste equazioni troppo semplicistiche, ma ragiona con la tua mente e servendoti di quello che vedi. Se una persona è cattiva o pericolosa, non desiderare di farle del male ma tienitene lontana e fai tutto quello che puoi per evitare che faccia del male a te o alle persone che ami.
Ascolta le opinioni e i giudizi degli altri ma non ti accontentare mai, non ti riposare sulle loro parole o sulle loro motivazioni, cercane sempre di tue.
Io non ti dirò che c’è un modo giusto o sbagliato in cui vivere la vita. Non penso sia sbagliato credere in dio e non penso sia sbagliato non crederci, non penso sia male amare una persona del tuo stesso sesso e neanche credo sia sbagliato desiderare un matrimonio e una famiglia tradizionali, non credo sia sbagliato cercare la stabilità economica ma non penso neanche sia sbagliato inseguire caparbiamente i propri sogni squattrinati.
Tu sei un essere umano libero, figlia mia, ma prima di lasciarti correre e scorrazzare per questa vita, io ti voglio dare dei consigli.
Non potrei lasciarti, indifesa, in balia di questo marasma di eventi e di persone che è l’esistenza. Se un valore può avere la mia vita prima di te, è quello di raccontarla, passarla in qualche modo a te, poi starà a te trarne qualcosa.
Non nego che gli uomini possono fare molte cose cattive, a sé stessi e agli altri, volontariamente o involontariamente, e tu devi essere pronta a capire quando ti stanno facendo del male, o quando tu stessa ti stai facendo del male, a prevenirlo, a difenderti, a curarti le ferite, a non odiare per paura, ma ad arrabbiarti senza timore quando ti è stato fatto un torto o quando è stato fatto ad altri davanti a te.
E allora ci sono alcune, pochissime, cose che posso dirti, per aiutarti in questa corsa difficile. Perché? Perché anche la tua mamma è stata aiutata da tante persone quando iniziava i suoi primi passi, ma anche poi, nel corso di tutta la sua vita.
E questa è la prima cosa che devi imparare. Non temere di farti aiutare, non temere di apparire debole o incapace agli occhi degli altri, siamo tutti incapaci prima di imparare qualcosa, siamo tutti deboli in certi periodi dell’esistenza.
Non temere di chiedere aiuto, ma non aspettarti che altri risolvano i tuoi problemi. Fatti insegnare a risolverli, fatti mostrare come si fa e, se non hai capito, fattelo mostrare ancora.
Credi profondamente nella solidarietà tra gli uomini perché, è vero, ci sono tante persone egoiste, menefreghiste, malvagie, maligne, indifferenti, calcolatrici, ma ci sono anche tante altre pronte ad aiutarti sinceramente e disinteressatamente. Riconoscile, evita le prime ma ricorda sempre che esistono anche le seconde.
E, in cambio, sii sempre pronta ad aiutare chi ti chiede aiuto, nei limiti delle tue forze e capacità.
Non cadere nella tentazione di salvare tutto il mondo. La gente morirà intorno a te, soffrirà la fame, verrà ferita, ammazzata, ingiustamente imprigionata, picchiata, umiliata. E questo ti farà arrabbiare, soffrire, indignare. Non puoi aiutare tutti, tu devi prenderti cura prima di tutto della tua vita e delle persone che ami e che dipendono da te. Ma, a chi ti avvicina, non negare mai un atto di umanità, fosse anche solo per dirgli che non puoi fare niente per lui, fosse solo un sorriso di scuse o un augurio di riuscire e di trovare fortuna.
Non pensare mai che i gesti di vicinanza, di solidarietà, di comprensione, di supporto, siano poca cosa, se senti di farli, falli. Saranno bene accetti e, se non lo saranno, almeno avrai avuto il conforto di non avere ignorato il dolore di un tuo simile.
Non avere paura come dei sentimenti positivi, di amore, di stima, di affetto, così di quelli negativi, di rabbia, di invidia, di gelosia.
Sii preparata a provarli, perché fanno inevitabilmente parte dell’animo umano. Anche i santi con le aureole, Gandhi o i filosofi greci dalle barbe folte, li provavano continuamente.
E allora, quando li provi, non negarli, non ignorarli, ma vanne a fondo, cerca di capirli, di capire perché li stai provando, di conoscerne le ragioni e vedere se sono reali o se sono frutto di una distorsione del momento o di un errore di giudizio. E, se sono sbagliati, non provarne vergogna, ma cerca di dominarli.
Non vergognarti mai di quello che provi o senti, nel bene o nel male, perché provare e sentire emozioni, negative o positive che siano, è il senso della vita umana.
Ma non fare mai che i sentimenti negativi che provi ti spingano a compiere azioni cattive, a fare del male ad altri o a odiare qualcuno ingiustificatamente.
Vedi, la bambina che stai invidiando in questo momento, perché ha un giocattolo che tu vorresti, o un vestito più bello del tuo, o perché pensi che sia più bella o più intelligente o abbia più talento di te, perché credi che abbia una vita più facile o più felice di te, potrebbe avere cento altre cose brutte che tu non vorresti mai, potrebbe desiderare tanto dei genitori attenti e affettuosi che invece non ha, potrebbe avere difficoltà a fare delle cose che per te sono naturali e semplicissime, potrebbe non provare nessuna gioia ad avere tutti quei giocattoli, potrebbe ritenere di essere bruttissima, di avere un naso sproporzionato, di essere stonata quando canta, e potrebbe addirittura invidiare te, per quei disegni bellissimi che fai, o perché sei capace di scoppiare a ridere ad altissima voce in mezzo al cinema, o di fare facce buffe davanti a tutti.
Devi essere contenta di quello che hai e rassegnarti a non avere quello che non hai. Ma se c’è qualcosa che non hai e che desideri ardentemente, senza posa, allora non odiare chi ce l’ha, ma fai di tutto per ottenerla. Se vuoi diventare una cantante d’opera e non hai una grande voce, non odiare chi canta senza sforzo come un usignolo, sono doni fisici che uno ha senza averli chiesti, oppure sono il frutto di duro lavoro, ma cerca di migliorarti, prendi un maestro, studia, impegnati, fallo per la gioia di farlo, sii consapevole di non poter essere la Callas, ma gioisci pienamente e senza ombre delle belle cose che riuscirai a creare.
Qualsiasi piccola, minuscola, aggiunta di bellezza a questo mondo è un atto di generosità, un dono che stai facendo a te stesso e all’intera umanità.
Goditelo quando accade e fa che accada, ma sappi che, una volta esaurito, dovrai ricominciare a cercarlo sempre daccapo, con impegno, sforzo, a volte sacrificio.
Una volta ottenuto il frutto del tuo lavoro, del tuo impegno, della tua arte, non pensare però subito che dovrai ricominciare tutto daccapo o che avresti potuto fare meglio o che avrebbe potuto essere migliore, ma gioisci sinceramente, con orgoglio, di quello che hai fatto. Sii contenta di te, perché avresti potuto non fare nulla quel giorno o perché sarebbe potuto essere molto peggiore.
Non ti ci vuole molto per iniziare questa vita, bimba mia. Curiosità e rispetto per gli altri e per te stessa, amore da chiedere e da dare, consapevolezza della possibilità di errore tua e degli altri, consapevolezza dei sentimenti brutti che proverai o del male che occasionalmente procurerai, capacità di dispiacerti, pentirti, chiedere scusa, ma capacità anche di provare gioia per la vita, orgoglio per quello che fai, stima di te stessa.
Niente è troppo piccolo o troppo grande per l’animo umano, sii lieta di una giornata di sole come della patetica di Beethoven, di un pezzo di prato come della Vergine delle rocce di Leonardo, di un bel voto a un tema a scuola come dei Fratelli Karamazov di Dostoevskij, di una conchiglia trovata in spiaggia come dell’amore della tua vita, di una poesia recitata da tuo figlio come della promozione al lavoro.
E quando ti accorgerai di stare correndo troppo, o che il tuo mondo sta correndo troppo davanti a te, abbi la forza e il coraggio di fermarti.
Fermati spesso, fermati anche per cose che sembrano senza importanza: ferma la macchina sulla nazionale se vedi dei fiori bellissimi al margine della strada; se una volta avrai tirato tardi fino alle 5 di notte, non andare a dormire, ma fermati a vedere l’alba; se starai lavorando, o con la testa persa nelle tue preoccupazioni, fermati a sentire le chiacchiere di un amico che ti chiama.
Non perdere mai la capacità di fermarti ad ascoltare e a guardare, sarà una delle più preziose della tua vita.

E sì, cerca l’amore nella tua esistenza, ma cercalo prima di tutto nel tuo cuore e poi tra le persone. Non avere paura di mostrarlo, non avere paura che possa essere rifiutato. L’amore è qualcosa di così bello ed eccezionale che è da ammirare di per se stesso, per la sua sola esistenza e tu sei da ammirare per la sola capacità di provarlo e conservarlo. Non importa che cosa ne venga poi dall’amore, quanti mali e quanti beni, e in che percentuale, tu perseguilo, nutrilo, amalo, siine fiera. L’amore non è da tutti, anche se è alla portata di tutti.

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